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Se consideriamo il gioco da tavolo da un punto di vista educativo possiamo apprezzarne qualità inattese: come palestra, come sistema di regole, come strumento di aggregazione. Il tutto sorretto da un grande architrave: il divertimento.
Ma per essere davvero divertente il gioco deve partire dagli interessi e dalle preferenze del giocatore. Allora diventa una cornice educativa altamente motivante e - di conseguenza - notevolmente efficace.

Da questa premessa è nato un percorso di gioco proposto nel trattamento dell’autismo in bambini e ragazzi che ha avuto esiti sorprendenti. Un approccio che, travalicando i confini della disabilità, trasforma i giochi da tavolo in strumenti adatti a qualsiasi contesto educativo, dalla scuola alla terza età, dal carcere ai centri ricreativi estivi.

In queste pagine l’autore raccoglie esperienze, strategie, consigli derivanti da tanti anni di pratica. Nella convinzione che possano stimolare la creatività e la voglia di far giocare educatori, insegnanti, genitori e game designer.

GABRIELE MARI è un educatore per la cooperativa sociale La Pieve di Ravenna e da oltre vent’anni opera nel campo della disabilità giovanile e dell’autismo. Game designer e sviluppatore per Cobblepot Games, ha pubblicato diversi giochi da tavolo tra cui alcuni best sellers: Mister X: Flucth durch Europa per Ravensburger, Lettere da Whitechapel e Whitehall Mystery per Giochi Uniti, e Raccontami una Storia per Pendragon Game Studio, tutti in molte edizioni internazionali. Esperto formatore, docente del corso Erickson Game Trainer e tra gli ideatori del corso Educatori Ludici, pratica con passione l’attività di divulgatore ludico ed è tra i portavoce del gruppo nazionale di Didattica Ludica. È nato a Ravenna dove vive tuttora con la moglie, i quattro figli e i due gatti.

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