• Altro Altro

  • Board games
1629989273 Logo blu5

Nel mondo vi sono circa 300 milioni di persone affette da daltonismo, circa uno su 12 tra gli uomini (8%) e circa uno su 200 tra le donne (0.5%). Con questi numeri il daltonismo è sicuramente un tema importante nella comunità dei giochi da tavolo.

Le case di produzione hanno incominciato a considerare questo problema e si cominciano a vedere giochi pensati o rieditati per poter includere anche persone daltoniche. Questo è sicuramente un fatto positivo, destinato ad aumentare di numero e di importanza, e per questo è auspicabile che vada in una direzione condivisa sia in termini di metodologie che in termini di simbologie utilizzate.

Allo stato attuale però la maggior parte dei giochi in circolazione non prevede l'uso da parte di daltonici per i quali giocare a molti giochi smette di essere un divertimento e diventa una cosa faticosa.

Questo intervento oltre a fare una sintetica carrellata sullo stato dell'arte attuale vuole presentare alcuni problemi aperti ed alcune direzioni di ricerca.

Il daltonismo, infatti, è ad oggi descritto solamente a livello retinale, non vengono investigate e considerate le componenti più ad alto livello che garantiscono la visione la robustezza che conosciamo. Si può ipotizzare quindi che, come tutti, anche i daltonici abbiano meccanismi compensativi di tipo spaziale e che questi permettano di rendere la visione dei colori più robusta di quanto descritto dai molti siti che dichiarano di simulare la visione dei daltonici.

Inoltre, la ricerca e lo sviluppo di modelli computazionali del sistema visivo, oltre che ad investigare questi meccanismi, permette la creazione di strumenti per un design delle componenti visive (plance, carte, etc.) con una migliore visibilità e quindi giocabilità.

Girandone la funzione, il gioco può diventare inoltre un modo divertente per testare parametri visivi del giocatore. Questo approccio apre l'utilizzo di giochi in contesti educativi e scolastici come supporto all'inclusività.

 

BIO

Alessandro Rizzi

Professore Ordinario presso il Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Milano dove insegna “Progetto Multimediale”, “Colorimetria e gestione del colore per i beni culturali” e "Metodologie e tecniche per il restauro cinematografico e fotografico". Si occupa dal 1990 di immagini digitali, colore e percezione visiva. È Fellow dell’IS&T, ed è stato segretario internazionale della divisione 8 della CIE, è tra i fondatori del Gruppo del Colore, chair della conferenza Color Imaging: Displaying, Hardcopy, Processing, and Applications, parte dell’Electronic Imaging e membro di diversi comitati di programma di conferenze del settore.
E’ topical editor per Applied Color Science per il Journal of Optical Society of America A e associate editor per il Journal of Electronic Imaging.
Nel 2015, ha ricevuto la Davies medal della Royal Photographic Society.

Condividi su: